Con questo post comincio la recensione di libri che a mio avviso non dovrebbero mancare nella biblioteca di un ambientalista-naturalista.
Il libro, il giardiniere virtuoso, di Gareth Richards ed Holly Farrell, pur con una certa ripetitività e con certe fisime davvero eccessive, ci insegna a realizzare e mantenere il nostro giardino in maniera sostenibile.
Sì, perché il giardino come ci hanno abituato a vederlo e volerlo, con prati perfettamente rasati e siepi geometriche, non è affatto ecologico, anzi comporta un enorme consumo di acqua, concimi, pesticidi, nonché la produzione di rifiuti e CO2. Non ultimo ha un elevato costo in termini di soldi e di ore di lavoro.
Per tale ragione molti giardinieri e scienziati si stanno ponendo il problema e stanno proponendo giardini a più basso impatto, anzi con un bilancio positivo come biodiversità ed emissioni in atmosfera.
Il libro fornisce ricette semplici e chiare per la gestione del giardino, che tutti possono applicare.
E’ diviso in sezioni:
- il quadro generale
- iniziare ad essere green
- un orto più verde
- un aiuto alla fauna
- riutilizzo e riciclo.
Se un difetto si può trovare è che è troppo mirato alla cultura ed al clima della Gran Bretagna, ma ognuno lo può adattare alle nostre latitudini.
Sarebbe molto bello se il Fondo Forestale o un’altra associazione ambientalistica organizzasse una rete di proprietari di giardini che aderiscono a un protocollo per la gestione sostenibile del giardino.
Tale protocollo l’ho già in parte approntato, servono solo risorse umane per far camminare il progetto.
Comprate il libro, e se vi entusiasma contattatemi e facciamo rete!