Il FFI contrasta il consumo di suolo permettendo e, quando possibile, favorendo la rinaturalizzazione dei terreni, ossia agevolando il processo assolutamente naturale grazie al quale il bosco riprende possesso del terreno da cui è stato cacciato dall’uomo o dalle fiamme.
Come molti sanno, la rinaturalizzazione procede per gradi: prima crescono le erbe, poi i cespugli, poi gli arbusti e infine gli alberi.
Questo processo naturale, che impiega anche decenni, rischia grandemente di essere interrotto dalla orribile pratica umana della “pulizia” dei terreni.
La “pulizia” è un concetto che esiste nella testa dell’uomo ma che non ha riscontro in natura: avete mai visto una natura “sporca”? Possiamo definire “sporco” il prato in cui centinaia di specie animali e vegetali cooperano e convivono preparando l’avvento di forme di vita sempre più complesse e sempre più importanti per tutti, uomo compreso?
Eppure, molte Amministrazioni Comunali emettono ordinanze che impongono la pulizia continua dei terreni! Così facendo condannano i terreni a non potersi mai rinaturalizzare,
Questa riflessione nasce dal fatto che il FFI ha ricevuto una sanzione amministrativa da parte di un Comune il quale, nonostante l’ordinanza draconiana che impone la “pulizia” delle aree private in ambito urbano, subisce quasi ogni anno catastrofici incendi ad opera presumibilmente di piromani. E’ evidente che detta ordinanza non risolve alcun vero problema, a parte forse quello dei confinanti che temono di essere circondati e assaliti dagli animaletti del sottobosco!
Ovviamente noi del Fondo Forestale siamo sensibili al problema incendi e crediamo che in alcuni ambiti (contiguità con strade ed abitazioni) l’erba secca vada tagliata realizzando una fascia di sicurezza, ma l’ordinanza per la quale siamo stati multati:
- ordina di finire i lavori entro il 15 giugno, termine troppo precoce, quando tante piante sono ancora in fiore e le api ancora al lavoro.
- ordina di pulire tutta la superficie di proprietà!
Chiediamo alle amministrazioni locali di premiare chi fa ricrescere la natura e non chi distrugge tutto con la trinciatrice, e chiediamo alle altre associazioni ambientalistiche di lottare insieme per fermare questo ennesimo assalto all’ambiente spacciato per prevenzione incendi.
Quelle sotto vi sembrano situazioni che vanno represse a suon di multe e risolte con trinciatrici?
Una risposta
Sono completamente d’accordo,io stesso sono costretto ogni anno a praticare questa Barbara pratica, dal mio vicino confinante , a cui interessa solo il reddito del suo uliveto che praticamente pela continuamente il suo terreno con il suo trattore .