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Espandiamo l’oasi del FFI di S.Lorenzo Nuovo (VT)

3 Dicembre 2021: Putroppo l’espansione dell’Oasi non è più possibile in quanto la parte venditrice ha cambiato idea e, anche se aveva firmato un regolare compromesso di vendita, non vende più. Tutti i donatori sono stati avvisati e gli è stato chiesto se volessero i soldi indietro, ma nessuno lo ha fatto quindi il ricavato di questa raccolta fondi servirà per pagare le spese notarili di alcuni terreni che sono stati offerti in donazione al FFI. Così facendo metteremo in salvo dai tagli una superficie maggiore, seppur spezzettata.

Il FFI ha lanciato la raccolta fondi per espandere la sua proprietà a S.Lorenzo Nuovo (VT) in modo da allargare l’Oasi che attualmente è di 1.3 ettari.

rosso: Oasi attuale, giallo: espansione prevista, celeste: via Francigena
S.Lorenzo Nuovo (VT)

L’Oasi del FFI a S.Lorenzo Nuovo è nata nel 2020 quando un ettaro di bosco ex ceduo, ma non tagliato da molti anni, è stato donato al FFI dal generoso Leonardo Cordelli.

L’Oasi è per il FFI un terreno, boscato o meno, nel quale mai più saranno tagliati alberi a scopo economico e la natura viene lasciata alla libera evoluzione, con il minimo intervento umano. Le Oasi costituite di boschi cedui, se possibile, vengono convertite a fustaia seguendo le migliori pratiche forestali e poi lasciate libere di essere ciò che per cui la natura le ha create: habitat di biodiversità.

L’Oasi del FFI di S.Lorenzo Nuovo è un querceto a prevalenza di cerro, che si inerpica lungo una costa scoscesa compresa tra la strada Cassia in basso e la via Francigena alla sommità, con grandi affioramenti di rocce ammantate di muschi e felci che rendono il bosco ancora più suggestivo. In questi punti, dove la fertilità è minore e c’è abbondanza di luce, il cerro lascia il posto a nuclei giovani di leccio.

La volta arborea è dominata da esemplari di cerro vecchi perlopiù di qualche decina d’anni, a cui si aggiungono qua e là, soprattutto lungo il sentiero, esemplari molto più maturi e di dimensioni ragguardevoli.  Alle querce dominanti si affianca in un disordine solo apparente un ricco corteggio di specie arboree ed arbustive costituenti il piano dominato, quali acero campestre, orniello, corniolo, pruno selvatico, biancospino, ligustro e nespolo, questi ultimi due qui molto abbondanti e, sporadicamente, giovani piante di castagno. Un bosco quindi caratterizzato da una buona diversità di specie arboree, da uno stato di salute ottimo, testimoniato dall’assenza di malattie significative a carico delle piante e soprattutto capace di rinnovarsi autonomamente, come dimostrano le abbondanti quercette cresciute all’ombra della querce più vecchie che un giorno rimpiazzeranno.

Non solo è un bellissimo bosco ricco di biodiversità, ma è anche percorso dalla tappa 38 della Via Francigena – da Aquapendente a Bolsena. E’ quindi importante preservare l’integrità del bosco anche perché far passare turisti e pellegrini attraverso un bosco di recente ceduazione sarebbe per loro una brutta esperienza e una pessima pubblicità per S.Lorenzo Nuovo.

A guardare il filmato si potrebbe dire che anche senza Oasi del FFI il bosco non corra rischi. In realtà questa impressione è solo dovuta al fatto che Google è passata su S.Lorenzo Nuovo nel 2019. Le cose sono evidentemente cambiate pechè dal drone, già a Maggio 2021, il bosco si presenta ben diverso, con le ampie zone ceduate indicate nell’immagine che segue. Questi tagli, probabilmente autorizzati e in regola, sono proprio ciò che spinge il FFI ad utilizzare la proprietà privata per impedirli. Quando sono fatte seguendo leggi e regolamenti, le attività selvicolturali sono legittime e legali, ma il FFI se ne astiene per motivi ecologici, ambientali e climatici.

le cose cambiano…
E’ tutto molto bello, ma per realizzare l’ampliamento dell’Oasi servono 20.000€ che stiamo raccogliendo mediante crowdfunding su Internet.
Ancora non siamo arrivati alla somma necessaria.
Partecipa anche tu donando una qualsiasi cifra, anche piccola. La potrai dedurre/detrarre dalle tasse
clicca su questo link
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La fondazione Fondo Forestale Italiano ETS conserva boschi esistenti e ne crea di nuovi. Tutti i boschi sono lasciati nel loro stato naturale, senza tagli.