Dal punto di vista energetico gli alberi sono accumulatori di energia solare. Tale energia, accumulata in anni e decenni di vita di ciascuna pianta, viene rilasciata tutta insieme quando ne bruciamo legna, cosa che di solito facciamo nelle ore o nei mesi nei quali l’energia in arrivo dal sole è insufficiente. [1]
Per molti secoli l’uomo è stato costretto a utilizzare i boschi per scaldarsi, non aveva infatti alternative e questo uso dei boschi è entrato nell’immaginario collettivo e nella nostra cultura come una cosa “normale” in quanto sempre avvenuto. Oggi però nella stragrande maggioranza delle abitazioni la legna non è l’unica fonte di riscaldamento disponibile ma viene utilizzata semplicemente perché costa meno di altri sistemi di riscaldamento. In moltissimi la usano solo perchè avere un caminetto o una stufa è bello.
Anche se in passato l’uso energetico dei boschi sembra non aver prodotto grossi problemi, oggi ad esso si sommano le moltissime altre attività umane che stanno contribuendo a portare il mondo verso la catastrofe ecologica e climatica. In questo contesto smettere di utilizzare i boschi a scopo energetico è auspicabile e possibile.
E’ auspicabile perché purtroppo la combustione del legno inquina l’aria con cancerogene polveri sottili, inoltre il taglio degli alberi e la combustione del legno peggiorano la situazione climatica. [2]
E’ possibile perché abbiamo finalmente sviluppato tecnologie in grado di utilizzare energia di origine solare senza dover passare per la combustione del legno: si tratta dei sempre più numerosi ed efficienti impianti a energia solare, eolica e marina che producono e accumulano energia elettrica.
Utilizzando tali impianti l’umanità può finalmente smettere di tagliare alberi per produrre calore.
Forse non tutti lo sanno ma oggi gli alberi vengono tagliati in grandissime quantità non solo per avere calore nelle case ma anche per produrre energia elettrica destinata ad altri usi. Si tratta delle centrali elettriche a biomasse forestali, fortemente finanziate con denaro pubblico. Questo orribile e criminale uso del patrimonio forestale deve cessare subito.
Quanto sarebbe bello se l’energia prodotta dalle nuove fonti alternative, anziché essere aggiunta a quella prodotta dai combustibili fossili per continuare ad aumentare sempre più produzioni e consumi, fosse utilizzata primariamente in SOSTITUZIONE dell’energia ottenuta dalla combustione degli alberi e secondariamente in SOSTITUZIONE dell’energia ottenuta da combustibili fossili!
Se si facesse così i nostri boschi non sarebbero più tagliati per produrre calore o energia elettrica e tornerebbero ad essere ciò per cui la natura li ha creati: culla della vita, della biodiversità e della biocomplessità, nonché difesa dai cambiamenti climatici prodotti dall’uomo.
[1] Escludendo quella geotermica, tutta l’energia naturalmente disponibile sulla terra viene dal sole. E’ la luce del sole che permette la produzione di energia biologica ed è il calore del sole che produce i venti, le correnti marine e perfino il ciclo dell’acqua. L’energia del sole è però disponibile secondo cicli giornalieri e stagionali ma l’uomo ha scoperto che essa si accumula negli alberi e che può utilizzarla in ogni momento bruciandone il legno.
[2] I cambiamenti climatici sono dovuti all’eccesso di CO2 in atmosfera tra le cui cause ci sono anche il taglio di alberi (minore assorbimento di CO2 dall’atmosfera) e la loro combustione (rilascio in atmosfera di CO2)