Il grafico sottostante della NASA mostra l’andamento della CO2 atmosferica nelle migliaia di anni fa, così come stimato dalle carote di ghiaccio estratte in Antartide (linea arancione) e come misurato con i moderni strumenti.
Come si vede la CO2 atmosferica ha sempre oscillato tra i valori 180 e 300 e lo ha fatto in tempi lunghissimi (la scala dei tempi è di centomila anni!)
Possiamo dire che in qualsiasi secolo del periodo pre-industriale la CO2 atmosferica, pur inserita in un trend crescente o decrescente, era praticamente costante.
Le cose sono drammaticamente cambiate in seguito all’inizio dell’epoca industriale. I dati NASA storici dicono che nel 1850 la concentrazione di CO2 in atmosfera era di 285 parti per millione (ppm) e che aveva già superato i 300 ppm nel 1911. Da allora il contenuto di CO2 in atmosfera è schizzato fino all’odierno valore , che è di 422 ppm (Dicembre 2023)
Nel 1850 la rivoluzione industriale era iniziata da poco e, semplificando un po’, possiamo dire che la CO2 atmosferica fosse allora praticamente tutta di orgine naturale. Nel periodo 1850 – 2024 non risultano fenomeni astronomici o vulcanici che abbiano inciso stabilmente sulla quantità di CO2 in atmosfera, pertanto è regionevole pensare che l’aumento di CO2 dal 1850 ad oggi sia dovuto all’uso umano dei combustibili fossili.
L’aumento corrisponde a 1/3 del totale odierno e ciò significa che oggi 1/3 della CO2 atmosferica è prodotta dall’uso di combustibili fossili mentre i rimanenti 2/3 sono di origine naturale.
E’ quindi ragionevole pensare che gli alberi nati negli ultimi anni, hanno accumulto Carbonio, prelevandolo dalla CO2 atmosferica, che per almeno un terzo è proveniente dai combustibili fossili. E questa frazione aumenterà col tempo, dato che l’umanità non smetterà di utilizzare i combustibili fossili nei prossimi anni.
Pertanto si può dire che quando taglieremo questo giovane albero e ne bruceremo il legno, la CO2 emessa sarà per meno di 2/3 di origine naturale e per oltre 1/3 di origine fossile.
E si può affermare che la CO2 fossile introdotta in atmosfera dall’uomo può essere accumulata nel legno degli alberi, ne più ne meno della CO2 proveniente dalla combustione del legno. Ciò perché non esistono differenze tra una molecola di CO2 biogenica (di origini biologiche) e una molecola di CO2 di origini fossili e, ovviamente, gli alberi fissano nel proprio legno la CO2 indipendentemente dalla sua (ignota) provenienza.
Questo articolo è collegato a quello intitolato Anche bruciare legno peggiora la situazione climatica
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